domenica 18 gennaio 2009

martedì 13 gennaio 2009

11 gennaio 2009 Notturna San Primo

sono le 2, 30 e sta già suonando la sveglia...
che sonno!!! sono a casa di due cari amici, che mi hanno offerto ospitalità ieri sera...
(GRAZIE GRAZIE GRAZIE) facciamo colazione e poi raggiungiamo la piazza della chiesa dove ci aspettano altri amici per questa camminata al chiaro di luna...
La nottata è da favola... il cielo è limpido e la luna che ci accompagnerà stanotte è davvero uno spettacolo!!! il clima freschino quanto basta!!!
La nostra meta è San Primo (nel lecchese)... alcuni con gli sci ed altri con le ciaspole.
Dopo circa un'oretta di macchina siamo al parcheggio...
Da 2009-01-11 San Primo Notturna
ci prepariamo e via per monti!!!
è davvero un'incanto...
Risaliamo tranquillamente il pendio fino al colletto dove tira una bella arietta "fresca"...
Da 2009-01-11 San Primo Notturna

il panorama è indescrivibile... le luci brillano nelle vallate ed i paesi sembrano diamanti incastonati in queste fantastiche montagne...
decidiamo di non percorrerre la cresta a causa del vento e la aggiriamo facendo un lungo traverso sulla sinistra...
Da 2009-01-11 San Primo Notturna
e finalmente la cima!!!
Da 2009-01-11 San Primo Notturna

ci rintaniamo dentro la trincea scavata attorno ad un "baracchino" ed aspettiamo l'alba tra un bicchiere di vin brulè, una tazza di te, una fetta di panettone e qualche dolcetto...
ma che freddo!!!
Il panorama a 360 gradi è davvero emozionante e l'alba poi!!!
Da 2009-01-11 San Primo Notturna

ma forse lo è ancora di più la nostra compagna per eccellenza di questa notte... una Luna meravigliosa che è stata con noi...
Da 2009-01-11 San Primo Notturna

Arriva anche l'ora di scendere... Il sole sta salendo ma fa ancora un freddo incredibile...
Fotina di gruppo
Da 2009-01-11 San Primo Notturna
(che bello questo gruppo!!!) e poi giù...
per gli sci alpinisti la prima parte di discesa non è entusiasmante... la neve è proprio orrenda...
facciamo "strada" comune in cresta...
Da 2009-01-11 San Primo Notturna
poi loro si lanciano in emozionati saliscendi e noi ciaspolatori con calma torniamo alla partenza...
Lungo la discesa incontriamo tanta gente che sta salendo... è proprio una giornata che merita!!!
in un posto davvero molto bello ed anche vicino...
Arriviamo alle macchine ed aspettiamo al bar i nostri compagni con gli sci...
è mezzogiorno passato quando siamo tutti in macchina sulla via del rientro in città...

chiudo con le parole di un caro amico che esprimono benissimo quanto sia stata semplicemente fantastica questa esperienza...
"Anche quest'anno non manchiamo all'appuntamento con la notturna sulla neve, qualcuno scimunito e qualcun'altro ciaspolomunito, ma comunque tutti con la voglia di condividere questa avventura un po' particolare.
Domenica la luna ci ha donato il meglio di sè illuminando la neve dell'argento più vivo, il sole ci ha regalato il piacere dell'alba dopo una lunga notte riempiendoci gli occhi di luce e colore, e le ossa di calore, ma la riuscita della gita c'è stata grazie agli amici, quelli che vorresti non mancassero mai , e questa volta eravamo proprio in tanti.
Ognuno ha dato: le risate, la fatica della veglia e della salita e la gara delle cadute in discesa, il panettone e il vin brulè (quest'ultimo venuto proprio male ma fa niente), la gioia di stare insieme; tutti hanno reso questa gita indimenticabile. "


http://on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=4310

GRAZIE GRAZIE GRAZIE... di cuore...
è stata davvero una gita indimenticabile...

Altra Befana, altro giro... Altro Devero!

06 gennaio 2009

In certi posti ci torni, punto e basta.
E ci torni in certi giorni, perchè è così.

Nel mio caso, al Devero ci torno perchè è il Devero, ed è il mio "luogo del cuore", e ci torno il 6 gennaio perchè, per noi VagaMonti, la Befana si passa al Devero.

In effetti, le abbondanti nevicate previste per la giornata avevano fatto sorgere più di un dubbio al sottoscritto sulla praticabilità delle strade per arrivarci, ma per fortuna mi sono lasciato convincere da Bruno che si doveva andare, ed ecco che alle 7:30 del mattino mi imbarco insieme al buon Mauro, sempre sulla macchina del Bruno sempre di cui sopra (ehm...), e puntiamo spediti verso la Val Formazza.

In effetti, il viaggio comincia con una bella derapata sul misto neve-ghiaccino subito dietro casa, e prosegue a passo assai ridotto a causa delle condizioni delle strade, macon la dovuta calma e filosofia arriviamo su fino a Croveo, dove approfittiamo per fare tappa a casa di mio zio per un caffè e per montare le catene.

Giusto il tempo per il piccolo magone d'ordinanza che non può mancare ogni volta che lascio quella casa, e saltiamo in macchina per il breve tratto verso l'Alpe.

Lo spettacolo è sempre quello, e non mi tradisce mai. Inforchiamo le ciaspole e partiamo per il solito percorso, che ormai faccio con il pilota automatico: la spianata dell'Alpe, lo strappo in salita, il bosco di torbiera, e poi Crampiolo, in pieno parco naturale.

Per darvi un'idea del paesaggio e della giornata, eccovi un piccolo video girato dal limitare del bosco:



Decidiamo di arrivare al paese salendo su una gobba, per poi scendere ciaspolando di corsa e divertirci. Io scendo per primo, e poi decido di riprendere gli exploit di Bruno e Mauro. Eccoli in azione:





Arriviamo giusti giusti per entrare alla Locanda Fizzi, altra tappa fissa dei nostri giri al Devero, per sederci al tavolo e gustare le prelibatezze del Mario Ferraris e della sua cucina.

Anche oggi, purtroppo, niente pasta Walser, ma ci consoliamo con degli ottimi canederli, bocconcini di capriolo con abbondante polenta, e con un assaggio di formaggio Bettelmatt, che a Bruno ancora mancava.

Suggelliamo il tutto nel modo più giusto:



Il dopo pranzo lo dedichiamo ad un passaggio alla diga di Codelago, che sovrasta Crampiolo.

In realtà , praticamente il lago non c'è, perchè la neve lo ha coperto del tutto. La foto ve lo testimonia:


Dopo il lago, torniamo giù all'Alpe, e c'è ancora tempo per una fotina di Bruno e Mauro:


E poi... fine, purtroppo. Risaliamo in macchina e torniamo a Milano.

Ma la testa è rimasta là, e sono abbastanza convinto che questo blog vedrà altre pagine dedicate a questi luoghi meravigliosi, dato che conto di portarci altra gente.

E presto.

martedì 6 gennaio 2009

UNA CLAMOROSA SBARBELLATA

Tochenhorn, 28 dicembre 2008

Per l'ultima domenica del 2008 le previsioni meteo prospettavano una giornata serena, solo un po' “freddina”. Ed allora cosa decisero di fare Dario e Bruno?
Ma di pensar bene di andarsene a ciaspolare in compagnia degli amici Giorgio ed Orietta e della loro banda di Montagna e Natura in una zona notoriamente riparata dal freddo (?)....
Fu così che, dopo uno svelto saluto a Montecrestese, il buongiorno lo ricevettero direttamente al Passo del Sempione.
Sereno era sereno, nulla da eccepire... soltanto, una debole brezzolina accarezzava i volti e le mani dei nostri, che in capo a pochi secondi, nell'atto di allacciarsi scarponi e ciaspole iniziarono ad accusare dei lievissimi problemi riguardanti la circolazione periferica... infatti, quello che non era stato messo in conto era il vento teso caratteristico del Sempione, che andava ad aggiungersi ad una temperaturina di -20°C circa, e al trovarsi a quell'ora in ombra, dato che il sole illuminava solo le cime d'intorno!!!
Terminata la penosa pratica della vestizione e indossati gli ARVA d'ordinanza il gruppo s'incamminò. Ufficialmente in direzione del Tochenhorn, in realtà bastava arrivare dove il sole splendeva (e qualcuno aggiungerebbe: come non aveva mai “spleso”....).
Altro “piccolo” inghippo neanche due minuti dopo la partenza: uno dei gitanti, in coda al gruppo, pensò bene di farsi un bagnetto fuori stagione (chissà, forse invogliato dai TG che in quei giorni proponevano servizi filmati di temerari che nel Nord Europa festeggiavano il Natale tuffandosi nelle acque semighiacciate di fiumi e laghi locali...) e si tuffò in una pozza d'acqua nascosta da un fragile ponte di neve, per trovarcisi immerso fin quasi al ginocchio.
Una volta estratto il malcapitato dalle gelide acque ed accolta non senza sorpresa la sua decisione di proseguire anche con i piedi a mollo, il gruppo si mise in marcia senza indugi, anche perchè freddo e vento non permettevano certo di star lì a ciurlare nel manico. E quindi, con buon passo e senza troppe pause (se non una, dovuta, per permettere al suddetto “collega” di cambiarsi almeno le calze fradicie con un paio asciutto...) i temerari ciaspolatori affrontarono il lungo falsopiano alla base dell'agognata montagna, avendo cura di mantenere le distanze in un traverso un po' più a rischio slavine, per poi ricompattare il gruppo lungo il pendio che con discreta pendenza rappresentava il grosso del dislivello di giornata.
Gruppo allungato sul traverso

Dove la pendenza quasi svaniva si trovarono nella conca racchiusa dalla lunga cresta dello Straffelgrat a sinistra, la cima del già salito Spitzhorli in fondo al pianoro, e la cresta del Tochenhorn a destra. L'ambiente era una magnifica sinfonia di bianco e blu, sembrava di essere in Himalaya, Giorgio suggerì un paragone con l'Antartide, e in effetti calzava alla grande. La montagna e tutta quella neve erano praticamente solo per loro: in tutta la giornata le uniche altre presenze furono quelle di una ciaspolatrice solitaria, e di due scialpinisti, uno dei quali (che la sapeva moolto lunga) nei punti più pianeggianti si faceva tirare dai suoi due cani...
Antartide? Himalaya? Sempione!!!

Un veloce supplemento di vestizione, ed ecco che un gruppo di colorati omini Michelin si trovò ad affrontare la cresta finale, non lunga né tecnicamente impegnativa, solo taaanto fredda, e perdipiù “accarezzata” da un debole venticello, che rese più piacevole l'ascesa... in poche parole, un vento bello teso spazzava la cresta con violenza, sollevando mulinelli di neve e facendo letteralmente congelare i pochi centimetri di viso scoperti...
Sulla cresta finale

In cima gli indomiti ebbero giusto il tempo di scattare una foto ricordo e di contemplare l'immenso panorama che si stagliava all'orizzonte, dal magnifico ghiacciaio dell'Aletsch tanto vicino da poterlo quasi sfiorare, a tutte le vette dell'Oberland Bernese, fino all'elegante aguzza piramide del Bietschhorn, e poi i 4000 della valle di Saas (Allalinhorn aspettaci che arriviamo, prima o poi... ormai sta diventando una questione “personale” ;-D), il “trittico” del Sempione, per concludere con il Leone e il Breithorn, già visitato dai VagaMonti! l'estate scorsa...
VagaMonti! sbarbellanti...

Foto di gruppo in vetta

E poi non fu che discesa fino al Passo e alle auto, con il divertimento che solo la discesa ciaspole ai piedi sa regalare, e che consiglio a tutti di provare almeno una volta!


Il racconto di questa bella gita termina qui, ma prima c'è ancora una cosa che mi resta da fare: devo sinceramente fare i complimenti all'eroe di giornata Giuseppe, per la sua forza di volontà, la sua tenacia e quel pizzico di “sana follia” che non fa mai male!!!
Bravo davvero, spero d'incontrarti presto in giro per i monti. Ma a piedi asciutti, stavolta!!! ;-D