venerdì 19 giugno 2009

Val Febbraro: sole, verde, neve e... birre!

13 giugno 2009

Rimettere gli scarponi ai piedi dopo tanto tempo non può che farmi bene, dopo la muffa che gli ho fatto prendere dall'inizio dell'anno (seppure giocoforza).

Si, lo so: in realtà, avevo fatto un'altra escursione prima di questa, poco più di un mese fa. Ma la scottata che mi sono preso è stata tale da spingermi a rimuoverla, come non ci fosse stata. E quindi non dirò altro a riguardo.

Meta di questo 13 giugno è invece la Val Febbraro, subito sopra Chiavenna, in cerca di panorami estivi e natura verde.

E fin troppa ne abbiamo avuta!

Con ordine.

Il viaggio in macchina, insieme all'ormai arcinoto Fabrizio "Dinamite Bla" Bellucci di ZainoinSpalla permette a me ed agli altri passeggeri di apprendere le basi del cosiddetto Primo Teorema di Bicio sull'Escursionismo Femminile, che così enuncia: "la quantità di gnocca presente ad una escursione è inversamente proporzionale alla difficoltà della stessa".
Sulla base della mia esperienza, non posso che concordare.

Arrivati al parcheggio, dopo un breve tratto di strada asfaltata, ci tuffiamo nella natura della valle, per constatare con mano come le abboondanti piogge e nevicate dell'inverno-primavera e l'altrettanto abbondante sole stiano facendo il loro lavoro più che egregiamente: ne sono prova gli aghi dei sempreverdi, che spuntano morbidissimi.

La giornata è davvero spettacolosa, e a riprova vi piazzo qui questo discreto paesaggino:


Più o meno a metà del percorso, giungiamo al Pian Dei Cavalli, e ci aspeta una sorpresa: ci stavano aspettando! Una guida di Bizzarrone, avendo letto del nostro arrivo dal sito di Bicio, ha portato una bella cassa di 15 birre alla sua baita, che sta ristrutturando.
La moglie della guida ci accoglie e ci conferma che le birre saranno lì ad aspettarci al ritorno...

Ancora increduli riprendiamo il cammino, e cominciamo a vedere le prime lingue di neve. inizialmente ce le lasciamo di lato, ma non potremo fare a meno di pestarla, fra poco.
Un intermezzo interessante ce lo ofrre un gregge di capre e pecore al pascolo, che decide di condividere con noi il proprio sentiero.
Una capretta si merita una inquadratura:

Dopo questa pausa ovina, cominciamo veramente a metter piede sulla neve, ed il gioco di bianchi ed azzurri creato dai laghetti ghiacciati è veramente spettacolare.
Fabrizio sembra un bambino al parco giochi, e dobbiamo quasi passare alle vie di fatto per convincerlo a staccarsi da lì.
Ed il bello è che ha ragione lui!

Arriviamo dunque al paso del Baldiscio, e il sole ci permette una bella sosta-pranzo. Abbiamo anche occasione di ammirare un esemplare adulto di una specie sempre più diffusa per i nostri monti, nota con il nome scientifico di "Excursionistis Spaparanzatus" (qui in una fase di muta del pelo ventrale):


(Sorry Alessandro, ma era BICIO che ti aveva promesso di non pubblicarla, non io... :D )

La calma discesa ci riporta al Pian Dei Cavalli, dove abbiamo la conferma che le birre (ma anche aranciata, vino, patatine...) gentilmente offerteci dal misterioso ammiratore di Bicio ci stanno ancora aspettando.
Ci togliamo gli zaini, ed anche il Vostro Affezionatissimo abbandona le proprie tradizioni astemie per un sorso di birra in compagnia.
Ritratto di gruppo di beoni felici (foto di Bicio, che ringrazio):

Il rientro è dei più morbidi, e visto che per una volta non devo guidare, mi concedo il lusso di una mezza pennica sul sedile posteriore della macchina di Fabrizio, almeno finchè lo stesso non decide di richiamarmi all'ordine con una smitragliata di autoradio.

Chiudo con la panoramica video delle montagne intorno al Passo del Baldiscio. Giudicate voi!

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