sabato 2 febbraio 2008

Canicola sullo Ziccher

26 gennaio 2007

Dopo alcune ciaspolate con tempo non proprio perfetto, sentivo decisamente il bisogno di un po' di quella magica accoppiata fatta da sole + neve.
La mia carnagione, di per se' tendente al bianchiccio, si è potuta ristorare in una sfavillante giornata di sole sullo Ziccher, cima di quasi 2000 metri in Val Vigezzo a cavallo del confine con la Sguizzera... Pardon, Svizzera (scüsa, nèh?).

Guida del gruppo cui mi aggrego oggi è, come sempre più spesso accade, il buon Fabrizio "Dinamite Bla" Bellucci (
Bruno, che Dio ti benedica per la geniale intuizione...) di ZainoIn Spalla, insieme all'altrettanto onnipresente Giovanni Poli.

La giornata comincia nel migliore dei modi: visto che l'appuntamento per la partenza è ad un orario umano, posso permettermi di dormire.
Il viaggio in macchina lo faccio con il pilota automatico: ormai mi sembra di andare solo in questi luoghi. E non ne ho mai abbastanza!

Inforcate le ciaspole, bastano pochi minuti di camminata per rendersi conto di un fatto inequivocabile: fa un caldo porco! La giacca a vento resterà ben ficcata nello zaino senza mai vedere la luce del giorno, e il pile la seguirà poco dopo, alla prima minisosta presso la cappelletta locale.

Il gruppo prosegue compatto, abbiamo tutto il tempo per salire con calma e Bicio tiene un passo morbido.

La sosta successiva ci consente un primo sguardo al paesaggio. Menzione e fotografia per il Pizzo Ragno...

...ma anche per un arditissimo tentativo di megazoom. Era da tempo che non mettevo alla prova il 10x della mia macchina fotografica, e ho tentato di centrare nientepopodimeno che la Punta Gnifetti, e la mitica Capanna Margherita, che con i suoi 4559 mt. occupa da da tempo lo status di "sogno bagnato" dei Vagamonti. Prima o poi ci arriveremo (Ho forse sentito Bruno ululare? Naaaaaaaaaa, solo un 'impressione...).

Approposito della foto: Bicio mi dice che la Capanna l'ho presa, anche se in modo un po' "Parkinsoniano": voi che dite, c'è?

Ripartiti dalla sosta, usciamo dal bosco e la salita comincia a rampegare, e intravediamo la cima: prima di arrivarci, dovremo superare un costoncino con strapiombi da entrambi i lati, e la salita alla cima da farsi senza ciaspole e con le mani ("rimasugli" di capra permettendo...).

Intervallo: ritratto del Semper Voster all'ultima sostina prima della vetta.

Giunti in cima, diamo l'assalto ai panini e ci godiamo la vista panoramica, prima di buttarci per le discese in linea retta senza le quali nessuna ciaspolata sarebbe completa. Citazione speciale per Fabrizio in persona, che ci delizia con un capitombolo di rara portata artistica!

Arriviamo alle macchine che il sole sta tramontando e, mentre il grosso del gruppo sbrana salumi e sottaceti, penso che giornate così ci vogliono, ogni tanto.

E basta.

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