mercoledì 30 gennaio 2008

Quando la montagna chiama...

A volte non riesci proprio a farne a meno.. alcuni potrebbero pensare una similitudine con una droga, io la vedo più come una medicina.., la miglior medicina contro qualsiasi male, fisico o mentale che sia!

Io che l’Alben ce l’ho a due passi dall’uscio di casa, che l’ho fotografato non so quante migliaia di volte.., non mi basta mai! Resta sempre un punto di riferimento, la mia palestra naturale, La Montagna! Ultimamente me lo stanno un po’ deturpando, tra cantieri edili concessi senza il minimo scrupolo, piste su piste da fondo inutili e inutilizzate, tagli spropositati di alberi non giustificati completamente dalla giusta volontà di debellare il famigerato bostrico... comunque (altrimenti parto con critiche infinite, non è questo lo spazio!), lo devo vivere in ogni suo aspetto... e cosa meglio di una sera invernale con la luna piena?!? L’occasione si presenta martedì 22 gennaio... e che occasione! Le previsioni davano un peggioramento ed invece, nel pomeriggio, si alza un vento gagliardo che spazza il cielo, regalando prima un fantastico tramonto e preparando poi il giusto palcoscenico alla “star” (è un satellite, ma non siamo così pignoli...!) della serata. Alcuni amici che avevo contattato per l’evento mi hanno dato forfait all’ultimo, ma rimane il fido fratello Giorgio con il quale, appena rientrato dal mio lavoro alle 18, mi preparo alla “spedizione”.
Ore 18.30: usciamo di casa in un clima insolito per il mese di gennaio, il termometro segna addirittura 7 gradi, e ciò ci fa capire che il forte vento non è altro che il famoso Favonio, o Fohn che dir si voglia. Siamo quasi sicuri di trovare terreno facile, neve bagnata per le alte temperature, ed invece, appena ci troviamo ad avere a che fare con il manto bianco, ci accorgiamo che il vento ha giocato un brutto scherzo... un sottile ma insidioso strato di ghiaccio ricopre il sentiero, costringendoci a scegliere vie alternative per la salita.., che però non trova grossi ostacoli, ed in breve siamo alle ultime balze più decise che conducono al Passo Saplì (1.490 mt di quota), mentre la luna ancora non si vede, se non di riflesso sulle valli alle nostre spalle (bellissimi in lontananza il Tre Signori, il Ponteranica e le Grigne tutti imbiancati che già sono baciati dal candido chiarore ed illuminano la notte). Gli ultimi passi prima del valico li facciamo un po’ piegati in avanti, non dalla stanchezza, ma perché adesso il vento è tornato a soffiare con veemenza. Non sostiamo perciò a lungo nel primo alpeggio ancora immerso nelle tenebre, ma dopo aver trangugiato velocemente un panino, proseguiamo verso gli altri pascoli.., e adesso comincia lo spettacolo!
Le tremolanti luci della città sullo sfondo assomigliano in tutto e per tutto ad una colata lavica, mentre i prati innevati più sotto iniziano a ricevere i primi raggi di luna... foto da cartolina! Proseguiamo: servirebbe un cavalletto per poter fare foto in notturna, ma la neve è talmente compatta da permettere di appoggiarsi... e così gli scatti sono quasi tutti da incorniciare. Sulla cresta dell’Alben, spazzata dalle violenti folate, la neve si disperde in nubi che creano stupendi giochi di luce... ma ciò che più affascina è il silenzio surreale che ci circonda: per attimi restiamo ad ascoltarlo, ed è talmente inimmaginabile che mi viene in mente il testo di una canzone di cui non ricordo ne titolo ne autore: “... un silenzio che fa troppo rumore...”. Scatto a ripetizione nella zona della piccola cappella dedicata a San Rocco e non vorrei più abbandonare un tale paradiso... ma sono già le 20.45 ed è meglio rientrare: da bravi atleti mancati ci improvvisiamo in una corsa sulla neve compatta, ed anche il rientro si trasforma così in un divertimento, mentre possiamo ora ammirare anche i vicini Menna ed Arera riflettere la luce argentea... Sembrano degli enormi gioielli di madreperla! I genitori ci aspettano un po’ preoccupati, anche se io non sono nuovo a queste trovate... qualche anno fa in solitaria sono salito alla Capanna 2000 dell’Arera a godermi un eclissi di luna! Alle ore 22.00 la nostra piccola avventura si conclude ed anche Giorgio, seppur un po’ stanco, mi ringrazia per questa bella “gita”... i suoi compagni di scuola, il giorno successivo, lo prendono un po’ in giro chiedendogli: “ma non avevi niente di meglio da fare? Per vedere la luna bastava uscire alla finestra….” Eh no, io ed il mio fratello siamo sicuri che martedì scorso non avevamo proprio niente di meglio da fare!!!

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