martedì 7 ottobre 2008

Sul Legnone... Anzi no!

Ascesa mancata alla prima cima del lago di Como
4 ottobre 2008


L'escursione al Legnone di quel sabato è cominciata, in realtà, al venerdì, con un messaggio sul telefonino da parte di Bicio: "sulla cima di domani è caduta della neve."

In pratica, sabato mattina siamo partiti senza sapere con certezza se saremmo potuti arrivare alla cima.

Perfetto.

Comunque, il morale della truppa restava alto, anche per via della giornata spettacolare di cui potevamo godere: neanche una nuvola oscurava il cielo del lago di Como.
Giornata spettacolare, ma anche bella fresca. in effetti fa un freddo becco, e il caffè che prendiamo al rifugio Roccoli Lorla ci sta tutto.

Di fronte a noi, il Legnone domina sul lago ed in effetti la cima è decisamente imbiancata.
In realtà, non appena usciti dal bosco che caratterizza la prima parte di sentiero, il percorso si presenta non difficile, ma coperto da un fastidiosissimo strato di neve del giorno prima, che rende il tutto piuttosto insidioso.
Il secco: "Minchia se è scivoloso!" sganciato da Sara al primo mezzo capitombolo vale più di mille parole.

Alla prima sosta, possiamo godere di una splendida panoramica dell'estremità nord del lago, con vista sulla Val di Spagna:


A questo punto, il sentiero comincia a salire più deciso, e il passaggio diventa ancora più complicato per via dello strato di neve, diventato ormai un vetrato di neve-misto-grandine. Incrociamo un paio di escursionisti, che prima di noi hanno tentato di raggiungere la cima, e le notizie non sono buone: hanno dovuto rinunciare, perchè il tratto finale è impraticabile.

Continuiamo la salita, ed arriviamo all'ultima pausa, al bivacco Cà de Legn. proprio sotto la cima. Ne approfittiamo per mangiare un panino, mentre Bicio va avanti a verificare il percorso. Poco dopo torna, ed il responso è quello che temevamo: da lì in avanti, senza ramponi non si va da nessuna parte. Salire, volendo, sarebbe ancora possibile, ma scendere sarebbe troppo pericoloso.

Ma il buon Bicio, forse presagendo il problema, aveva pronto il piano di riserva: si scende al rifugio, si mangia qualcos'altro con calma, e poi nel pomeriggio saliremo sul Legnoncino, cima decisamente più bassa (1711 metri contro i 2609 del fratello maggiore), ma dotata di panorami altrettanto notevoli.

La pausa sul prato presso il rifugio, oltre ad altri panini e dolci assortiti, ci da modo di far conoscenza con il cane del rifugio, un bel pastorone bernese, che prontamente stringe amicizia con Bicio. Sarà questione di affinità? A voi giudicare...


Non senza rimorso lasciamo il nostro amicone e la pennica che già stavamo gustando sotto il bel sole, per incamminarci verso il Legnoncino.

La salita è facile facile, lungo una mulattiera della vecchia Linea Cadorna.

E siccome, probabilmente, gli sembrava troppo facile, Bicio pensa bene di deviare al primo taglio che si trova davanti. Noi, da bravi pecoroni, lo seguiamo, solo per trovarci dopo pochi metri, in mezzo ai rami e le sterpaglie, con la voce di Bicio che ci dice: "tornate sulla strada!". Riprendiamo la mulattiera e il tutto finisce in risate.

Arrivati in cima al Legnoncino, lo spettacolo è semplicemente fantastico, con tutte le cime del lago in bella vista. Questa foto ne è solo un esempio:


Siccome tira un freddo becco, ci tratteniamo giusto il tempo di una foto di gruppo e scendiamo.

Terzo passaggio al rifugio Roccoli-Lorla, e terza sosta, stavolta con le gambe sotto al tavolo, per la merendona finale a base di torte, castagne alla panna (uau!) e bevande calde, degna conclusione di cotanta giornata.

Nessun commento: