
Rifugio Alpe Parpinasca, 20 settembre 2009
E' il tardo pomeriggio di una domenica davvero unica.
Sono seduto all'ombra sul muretto del Rifugio Parpinasca. I vari toni di grigio delle nuvole che sovrastano le cime di là dalla valle trasformano il panorama in un quadro che un momento dopo l'altro si arricchisce di sfumature nuove e sempre diverse.
Davanti al rifugio il piccolo prato è affollato di gente: c'è chi chiacchiera al tavolo, chi si sdraia sulle panche, chi gira qua e là a scattare fotografie...
e la cosa tanto bella quanto incredibile è che tutti loro siano i miei amici, che hanno voluto e potuto festeggiare insieme a me il mio compleanno.
Quando li ho contattati immaginavo che sì e no metà di loro si sarebbero trovati qui, ora, e ne sarei stato più che felice: ed invece ci sono praticamente tutti, ed è una sorpresa indescrivibile trovare tutti insieme i miei “fratelli”, gli amici di sempre, quelli incontrati più di recente, e quelli ritrovati dopo tanto, troppo tempo; quelli più esperti e quelli che si son lanciati in una “passeggiata” per la prima volta, i climber, i ghiacciaioli, gli escursionisti e i sedentari... ed è bello vederli tutti, stanchi o meno, con il sorriso sulle labbra...
Per un attimo chiudo gli occhi, e mi lascio sfiorare dai miei pensieri, che come quelle nuvole là sopra le cime del Devero sono troppi e troppo svelti per potersi fermare nella mia testa... cerco d'immaginare cosa scriverò per il blog una volta tornato a Milano, e non ne ho la più pallida idea!
Un groppo in gola si scioglie in un sorriso di gioia e gratitudine per tutti loro che sono qui con me, e forse un po' anche per me...
No, oggi non scriverò di feste del fungo, di camminate, o di spezzatini con polenta, torte, vini rossi, grappe e bicerin vari, anche se potrei star qui ore ed ore a descrivere ogni momento grandioso vissuto in questa giornata.
Oggi ho solo voglia di sorridere, insieme a tutta questa bella gente... un brindisi alla vostra, amici cari!!!
Prosit!
No, oggi non scriverò di feste del fungo, di camminate, o di spezzatini con polenta, torte, vini rossi, grappe e bicerin vari, anche se potrei star qui ore ed ore a descrivere ogni momento grandioso vissuto in questa giornata.
Oggi ho solo voglia di sorridere, insieme a tutta questa bella gente... un brindisi alla vostra, amici cari!!!
Prosit!
Bruno

P.S.: Un grazie grande così a Cristina, Daniela, Elena G., Elena M., Elena V., Elisa, Federica L., Federica P., Francesca, Gaia, Marinella, Rossella, Susanna, Alessandro, Andrea C., Andrea G., Dario C., Dario L., Diego, Fabio, Luca, Marco, Mauro, Paolo e Roberto.
E, last but not least, un grazie enorme ed un abbraccio ai cari amici Aurora e Giorgio, e ai loro collaboratori, che ci hanno accolto e sfamato (eccome!!!) nel loro piccolo angolo di paradiso...
E, last but not least, un grazie enorme ed un abbraccio ai cari amici Aurora e Giorgio, e ai loro collaboratori, che ci hanno accolto e sfamato (eccome!!!) nel loro piccolo angolo di paradiso...

Si decide allora, io, Stefano e Tone, di portarci un po’ sotto la vetta e vedere poi se i nostri tre amici se la sentono di raggiungerci. A differenza degli altri giorni. c’è qualche nuvola in più, soprattutto in Val Brembana... capita così che si accelera “involontariamente” il passo. Sul tratto più ripido, io e Stefano ci fronteggiamo in una semi corsa, mentre Tone poco più in basso quasi ci maledice. Raggiunto il caminetto, il divertimento aumenta ed in men che non si dica siamo in cima, dove una folla da spiaggia ci attende... sembra di essere a Rimini! La dedica della salita è per il nostro buon “vecchio” Bruno, che prima o poi accompagnerò finalmente sui 2.554 mt di questa bella montagna! Tone intanto arriva e subito torna sui suoi passi per verificare se i nostri compagni stanno salendo... niente all’orizzonte, dopo qualche istante ancora in vetta, si ridiscende. E’ qui che capisco ancora una volta di più la differenza tra un escursionista (come me) ed un alpinista: Tone scende quasi mani in tasca in piedi sulle rocce, mentre io e Stefano ci esprimiamo nel nostro migliore stile “a cagnù”, accovacciati e mani a terra nei punti un pò’ più delicati. Troviamo 
Ore 8.00, grazie all’utilizzo delle scarpette da trekking leggero, siamo già alla prima tappa... che giornate spettacolari quest’estate, tutte le vette sgombre da nubi (e lo saranno per tutto il giorno!), aria fina e via a raggiungere l’attacco del sentiero per la nostra meta. Calzati gli scarponi, ci inerpichiamo su per le balze che ci porteranno alla vedretta del Trobio, piccolo ghiacciaio/nevaio a sud-ovest del Gleno. Da qui in poi il paesaggio sembra di ben più alte quote, con alternanza di nevi, ghiacci, rocce, torrentelli, timide fioriture... Gli scatti si sprecano e senza troppa fatica siamo sotto il tratto terminale. Secondo me e Daniele l’uso dei ramponi potrebbe essere evitato, un tratto di sfasciumi a sinistra del ghiacciaio sembrerebbe essere l’alternativa, ma optiamo per seguire tre escursionisti che ci precedono sulle nevi ed indossiamo così la nostra “ferraglia” (con non poche difficoltà da parte di Stefano). 





