martedì 6 gennaio 2009

UNA CLAMOROSA SBARBELLATA

Tochenhorn, 28 dicembre 2008

Per l'ultima domenica del 2008 le previsioni meteo prospettavano una giornata serena, solo un po' “freddina”. Ed allora cosa decisero di fare Dario e Bruno?
Ma di pensar bene di andarsene a ciaspolare in compagnia degli amici Giorgio ed Orietta e della loro banda di Montagna e Natura in una zona notoriamente riparata dal freddo (?)....
Fu così che, dopo uno svelto saluto a Montecrestese, il buongiorno lo ricevettero direttamente al Passo del Sempione.
Sereno era sereno, nulla da eccepire... soltanto, una debole brezzolina accarezzava i volti e le mani dei nostri, che in capo a pochi secondi, nell'atto di allacciarsi scarponi e ciaspole iniziarono ad accusare dei lievissimi problemi riguardanti la circolazione periferica... infatti, quello che non era stato messo in conto era il vento teso caratteristico del Sempione, che andava ad aggiungersi ad una temperaturina di -20°C circa, e al trovarsi a quell'ora in ombra, dato che il sole illuminava solo le cime d'intorno!!!
Terminata la penosa pratica della vestizione e indossati gli ARVA d'ordinanza il gruppo s'incamminò. Ufficialmente in direzione del Tochenhorn, in realtà bastava arrivare dove il sole splendeva (e qualcuno aggiungerebbe: come non aveva mai “spleso”....).
Altro “piccolo” inghippo neanche due minuti dopo la partenza: uno dei gitanti, in coda al gruppo, pensò bene di farsi un bagnetto fuori stagione (chissà, forse invogliato dai TG che in quei giorni proponevano servizi filmati di temerari che nel Nord Europa festeggiavano il Natale tuffandosi nelle acque semighiacciate di fiumi e laghi locali...) e si tuffò in una pozza d'acqua nascosta da un fragile ponte di neve, per trovarcisi immerso fin quasi al ginocchio.
Una volta estratto il malcapitato dalle gelide acque ed accolta non senza sorpresa la sua decisione di proseguire anche con i piedi a mollo, il gruppo si mise in marcia senza indugi, anche perchè freddo e vento non permettevano certo di star lì a ciurlare nel manico. E quindi, con buon passo e senza troppe pause (se non una, dovuta, per permettere al suddetto “collega” di cambiarsi almeno le calze fradicie con un paio asciutto...) i temerari ciaspolatori affrontarono il lungo falsopiano alla base dell'agognata montagna, avendo cura di mantenere le distanze in un traverso un po' più a rischio slavine, per poi ricompattare il gruppo lungo il pendio che con discreta pendenza rappresentava il grosso del dislivello di giornata.
Gruppo allungato sul traverso

Dove la pendenza quasi svaniva si trovarono nella conca racchiusa dalla lunga cresta dello Straffelgrat a sinistra, la cima del già salito Spitzhorli in fondo al pianoro, e la cresta del Tochenhorn a destra. L'ambiente era una magnifica sinfonia di bianco e blu, sembrava di essere in Himalaya, Giorgio suggerì un paragone con l'Antartide, e in effetti calzava alla grande. La montagna e tutta quella neve erano praticamente solo per loro: in tutta la giornata le uniche altre presenze furono quelle di una ciaspolatrice solitaria, e di due scialpinisti, uno dei quali (che la sapeva moolto lunga) nei punti più pianeggianti si faceva tirare dai suoi due cani...
Antartide? Himalaya? Sempione!!!

Un veloce supplemento di vestizione, ed ecco che un gruppo di colorati omini Michelin si trovò ad affrontare la cresta finale, non lunga né tecnicamente impegnativa, solo taaanto fredda, e perdipiù “accarezzata” da un debole venticello, che rese più piacevole l'ascesa... in poche parole, un vento bello teso spazzava la cresta con violenza, sollevando mulinelli di neve e facendo letteralmente congelare i pochi centimetri di viso scoperti...
Sulla cresta finale

In cima gli indomiti ebbero giusto il tempo di scattare una foto ricordo e di contemplare l'immenso panorama che si stagliava all'orizzonte, dal magnifico ghiacciaio dell'Aletsch tanto vicino da poterlo quasi sfiorare, a tutte le vette dell'Oberland Bernese, fino all'elegante aguzza piramide del Bietschhorn, e poi i 4000 della valle di Saas (Allalinhorn aspettaci che arriviamo, prima o poi... ormai sta diventando una questione “personale” ;-D), il “trittico” del Sempione, per concludere con il Leone e il Breithorn, già visitato dai VagaMonti! l'estate scorsa...
VagaMonti! sbarbellanti...

Foto di gruppo in vetta

E poi non fu che discesa fino al Passo e alle auto, con il divertimento che solo la discesa ciaspole ai piedi sa regalare, e che consiglio a tutti di provare almeno una volta!


Il racconto di questa bella gita termina qui, ma prima c'è ancora una cosa che mi resta da fare: devo sinceramente fare i complimenti all'eroe di giornata Giuseppe, per la sua forza di volontà, la sua tenacia e quel pizzico di “sana follia” che non fa mai male!!!
Bravo davvero, spero d'incontrarti presto in giro per i monti. Ma a piedi asciutti, stavolta!!! ;-D

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