lunedì 1 ottobre 2007

Addì 30 Settembre 1927, la gloriosa conquista dell'Allalinhorn!

Questo resoconto è stato ciclostilato per rendere lustro e giusto tributo alle azioni valorose di un manipolo di eroi che, con sprezzo del pericolo e audacia fuor di pari, scolpirono nel granito della storia questa eroica impresa!

L'importantissima e segreta missione iniziò con ritrovo nel cuore della notte alla periferia della città di Milano dove, muniti di autoveicoli di chiara marca italica ci riunimmo in gran segreto e ci apprestammo a iniziare il viaggio verso la frontiera elvetica.

L'attesa si protrasse oltre le previsioni a causa di un manipolo di dissidenti che cercò senza successo di impedire l'arrivo della vettura proveniente dalla Bergamasca.
Scampato il tranello nemico, ci immettemmo sulla regia strada dei laghi in direzione Val D'Ossola stemperando l'attesa con canti scollacciati e volgari!










Il nostro valoroso ufficiale di coordinamento Bruno Cunigo
per tranne in inganno il nemico e farsi testè beffe di lui, si raccomandò di farsi chiamare Kunig, ci spiegò in gran segreto che, in quel di Val D'Ossola, avremmo dovuto incontrare la nostra guida, nome in codice Giorgioh, che avrebbe dovuto farci lumi nella via alpinistica che porta all'Allalinhorn. Il tutto sarebbe dovuto avvenire con fulminea prontezza e nervi d'acciao. Battendo prontamente il nemico sul tempo e lasciando la spedizione avversaria svizzera con un pugno di mosche!










Le nostre possenti vetture italiche ci portarono all'appuntamento spaccando il minuto di netto in due. Imbarcammo senza esitazione la nostra guida Giorgioh e nel cuore della notte sfrecciammo senza esitazione oltre gli italici confini nella terra nota per gli orologi, il cioccolato e la chiara origine non romana!











Finalmente giunti nel paese di "Saas Fee" che venne prontamente ribattezzato in "Sasso Littorio" scalpitando già nell'azione ci approntammo ad affrontare la missione ma, proprio durante i preparativi, venimmo intercettati da donne con fare lascivo al di fuori di locali equivoci che vendevano a modica cifra le loro virtù contanto poi di truffare col cambio sul franco! Non volendo a nessun costo far rese alla nostra virilità stavamo quasi cadendo nel tranello quando prontamente intervenne Kunig al grido di "DAS NIE SEIN EIN TETTA!"
Fummo prontamente scossi dalle loro malizie dal Kunig il quale, distogliendo il loro abbigliamento discinto, mise in mostra il posticcio simulacro atto ad allattare e, venendo sì prontamente scoperti nelle loro manovre di depistaggio, i nemici in sì modo camuffati si allontanarono nello sfottè generale!



Scampato il pericolo la squadra si preparò con tutto l'equipaggiamento più moderno forgiato appositamente nelle italiche fabbriche con la robustazza dell'acciaio, la leggerezza della piuma e l'ingegno romano!







Ma proprio nel mentre che il Kunig dava l'avvio alla squadra risuonò come una cannonata alle spalle
l'"ALT" della nostra guida Giorgioh!


Nubi dense e ostili infatti stazionavano malignamente sulla vetta da raggiungere facendo proferire alla nostra guida parole di sconforto e abbandono.

Il morale stava alle caviglie quando ancora una volta il Kunig prontamente intervenne a risolvere la situazione.

"ME NE FREGO!" disse e alle sue parole d'acciaio il gruppo lo seguì nell'entusiasmo, canzonando bonariamente le parole codarde del Giorgioh!













Qui finisce la prima parte del ciclostilato proveniente da terra straniera giunto a sacrifizio della vita a imperitura memoria della gloriosa missione che portò le italiche prodezze ai 4.000 metri elvetici!

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