venerdì 19 ottobre 2007

Quando la montagna non ti vuole...

domenica 14 ottobre 2007

Un’altra volta.
Non ci credo, m’hai fregato un’altra volta…
Passi per le piovose estati orobiche, quando piove ognuno si fa i fatti propri, si sa.
Passi per quando dovevo venirti a trovare con Bicio, per te avevo provato anche a prendere delle ferie fuori stagione, ma il capo non me l’aveva permesso.
Ma stavolta ogni tassello sembrava incastrarsi là dove serviva, e pensavo che sarei finalmente riuscito ad averti tutta per me.
O, se non proprio tutta, mi bastava almeno averti.
Stavolta avevo studiato il tuo carattere, sapevo che sulle prime ti saresti timidamente nascosta, perché in fondo penso tu sia timida, è per questo che tanti ti cercano.
Però sapevo anche che se non mi fossi dato per vinto, prima o poi avresti scostato dolcemente le tendine dietro cui ti eri rifugiata, e ti saresti alla fine decisa ad accogliermi, forse avresti anche indossato il vestito buono, per me.
Certo ti saresti fatta desiderare, ma ero pronto a dar fondo alle mie risorse, pur di averti… dicono che una conquista abbia un sapore più dolce e valga di più, se costa fatica. Si vede che la mia fatica non era abbastanza, per te.
Ho provato a scavalcare le nuvole, per poterti conoscere… vuol dire che dovrò fare ancora di più.

Ma c’è una cosa che voglio tu sappia.
Non finisce qui.
Non fare quella faccia, adesso, non è una minaccia la mia, è una promessa, a te ma soprattutto a me stesso. Sappi che non ce l’ho con te, anzi.
Penserai che io sia deluso, tutt’altro. Sono felice di averti anche solo intravista, ti sono grato per avermi lasciato accarezzare i tuoi fianchi sinuosi, per avermi degnato anche di un solo, lontano sguardo dall’alto della tua indifferenza, e di avermi dato modo di ammirare un piccolo pezzettino del mondo meraviglioso che ti circonda…
E so anche che un giorno sarai tu a cedere, è solo questione di tempo e di portar pazienza. Non sei cattiva, lo so, è che forse anche tu hai bisogno di conoscermi un po’ meglio…

Per ora, farò finta di non aver camminato per ore in mezzo alla nebbia, di non aver risalito quasi senza vederlo un paradiso che chiamano valle d’inferno, di non essermi seduto a riposare sulla soglia di baite strane con un masso per tetto, di non aver visto gente regalarti la sua colazione, per poi cercare di oltrepassare il limite ed infine arrendersi quando proprio non ce n’era più…
Farò finta di niente, perché almeno stavolta ho potuto godere dell’eleganza del tuo profilo, mi hai svelato qualcuno dei tuoi segreti, e son sicuro tu sia stata sincera.

Sono qui ora, e per un po’ ti lascerò in pace, ci sono tanti altri posti da vedere e cose belle da fare.
Ti lascio stare per un po’, però porto via con me il ricordo delle mille calde sfumature di colore del tuo vestito d’autunno, del blu del tuo cielo e della meraviglia di una coperta grigia di nuvole a nascondere il grigio più smorto della quotidianità.

Anche stavolta m’hai fregato, ma non la prendo come uno sgarbo. Una burla, tutt’al più.
Tanto, prima o poi tornerò ad importunarti, tranquilla…

Solo una cosa mi chiedo: sei una splendida montagna, e per me sei come una bellissima donna. Come mai allora ti hanno dato un nome maschile: Pizzo dei Tre Signori?!?

1 commento:

Roger ha detto...

Bellissimo Bru... e non preoccuparti, prima o poi ce la farai... spero di essere ancora tuo compagno d'escursione quella fatidica volta!