martedì 4 settembre 2007

Una bella avventura...

Questa è una storia fuori dal comune, la bella storia di Oliviero, alpinista disabile (ebbe una gamba amputata in seguito ad un incidente stradale) che un bel giorno decise di fare un "giretto" in montagna...

Il racconto della sua avventura lo potete leggere anche qui:
(grazie all'amico Bicio per la sua disponibilità)


Linking Together 2007
Diario Progetto “Linking Together 2007” a favore dell’alpinista disabile Oliviero Bellinzani

Giovedì 5 luglio 2007
Partenti:
Alberto Zucchetti , guida alpina di Alagna Valsesia, Oliviero Bellinzani, alpinista disabile varesino, Massimo Magnocavallo, ballabiese ,accompagnatore di Oliviero e coordinatore del progetto, Giorgio Tessari, guida alpina di Ballabio, Raffaele Cargasacchi, aspirante guida di Lecco e membro del Gruppo alpinistico Gamma Lecco, Giuseppe Orlandi detto “CALUMER” di Ballabio, membro del Soccorso alpino di Lecco. Purtroppo la guida alpina di Aosta Ezio Marlier , qualche giorno prima della partenza, per impegni di lavoro mi comunica che non potrà più partecipare . Non avendo pensato di chiedere ad una guida alpina suo amico la sua eventuale sostituzione, mi ha creato qualche problema nell’organizzazione del progetto.
Partenza alle ore 18.00 dalla località acqua bianca 1450 mt appena ,sopra il paese di Alagna Valsesia ,destinazione Rifugio Barba Ferrero 2250 mt.
Alberto ci ha aspettato al bar delle Guide di Alagna dove incontriamo la guida di Alagna Sergio Gabbio con la quale scambiamo due chiacchiere. Sergio conosce CALUMER che ha incontrato alla Piramide del CNR alla base dell’Everest durante il mese di agosto 2006.
Alle 18.00 partiamo dalla località acqua bianca con il bel tempo anche se la cresta Signal al Rosa è innevata e tira forte vento, oggi nessuno è salito alla Margherita ! Raffaele è con me, Giorgio ed Oliviero e fa alcune riprese con la sua videocamera, CALUMER va avanti con Alberto. Sono già contento e mi assale una forte carica emotiva che mi avvolge man mano che saliamo, mi viene da piangere, penso sia dovuto allo scarico della tensione per tutta l’organizzazione del progetto o forse derivi dal fatto che stiamo vivendo un momento molto bello tutti insieme. Lo spettacolo che i miei occhi vedono guardando la cresta est del Rosa, la nostra meta dei prossimi giorni , è eccitante. Arriviamo al rifugio Barba Ferrero, un rifugio molto carino e riservato ricavato da una vecchia malga alpina dove ci accolgono i gestori di Milano Lorenza e Marco . Ci preparano un gustoso risotto alle ortiche, polenta, carne e formaggio. Siamo soli a parte un amico dei gestori, Sergio, papà di una amica del liceo di Lorenza che rimane estasiato dal nostro progetto e molto felice di conoscere Oliviero. Passiamo una bella serata tutti insieme intonando con Giorgio e CALUMER alcuni canti di montagna.


Venerdì 6 luglio
Ci siamo alzati con il tempo bello ma purtroppo il forte vento durante la notte non ha mai mollato e le condizioni per salire al bivacco Resegotti a quota 3600 mt non sono favorevoli. La nostra guida Alberto propone di rinunciare così, di comune accordo, decidiamo di ridiscendere ad Alagna Valsesia dove salutiamo Alberto che non ha più ragione di rimanere con noi e risaiamo in seggiovia al Passo Salati a quota 2890 mt. Facciamo tappa al rifugio Vigevano per mangiare una pastasciutta dove salutiamo Silvia, la figlia della nostra amica Anna Folghera che ci ha aiutato a ridurre i nostri costi attraverso il CAI di Varallo Sesia, proprietario dei rifugi Gniffetti e Capanna Margherita.. Dopo aver mangiato e salutato Silvia siamo saliti al rifugio Gniffetti a quota 3670 mt. Il vento è ancora molto forte, domani è previsto ancora vento forte da Ovest ma dobbiamo andare aventi per completare la nostra tappa alla Capanna Margherita a quota 4556 mt dove ci aspetterà per la prima staffetta la guida alpina di Bergamo Mauro Soregaroli con la sua compagna , membro del Soccorso Alpino di Bergamo che si è aggregata per sostiture la presenza di Marlier. Le mie emozioni oggi sono meno forti visto che abbiamo dovuto rinunciare alla cresta Signal al Rosa, che saliremo sicuramente a fine agosto con migliori condizioni, promessa di Alberto!!!!. Comunque il morale del gruppo è alto, Raffaele, Giorgio, CALUMER ed Oliviero sono persone meravigliose, hanno dato la loro parola a partecipare al progetto, hanno dato tutto il loto sostegno ad Oliviero e questo mi rende molto felice visto che posso contare su altre persone che mi danno una mano per rendere contento Oliviero. Dopodomani mattina scenderemo dalla Capanna Margherita per affrontare la cresta dei Lyskam e Raffaele e Giuseppe hanno deciso di continuare insieme a noi e a Mauro con la sua ragazza , saremo in 7 persone a dare una mano ad Oliviero !.Sono le 21,30 , qui al rifugio Gniffetti c’è molta gente e dobbiamo ringraziare Alberto Zucchetti che ci ha dato una mano per trovare posto visto che questo rifugio non rientrava nelle nostre tappe. Oliviero è tranquillo, allenato e penso che domani non dovrebbero esserci problemi particolari. Io sono molto adrenalinico e felice di essere con questi amici con i quali stiamo passando dei bellissimi momenti. Raffaele oggi ha fatto delle bellissime riprese con il mio cavalletto che ho acquistato con Oliviero insieme ad una nuova video camera visto che non abbiamo avuto il supporto di nessun professionista cine-operatore. Sia io che Raffaele abbiamo effettuato le riprese . Oggi è successo un fatto strano che mi ha infastidito parecchio: venerdì scorso io ed Oliviero siamo stati alla RAI di Aosta per un’intervista sul nostro progetto, una giornalista ci ha chiesto se ci sarebbe piaciuto che la RAI con la collaborazione della Protezione Civile di Aosta potesse effettuare delle riprese con l’elicottero durante una nostra tappa. Noi chiaramente abbiamo detto di si . Oggi mi ha chiamato la giornalista rimangiando tutto quello che ci avevano promesso ! Non è giusto, prima le certezze per non deludere Oliviero.


Sabato 7 luglio
Siamo partiti dal rifugio Gniffetti alle 7.30 con forte vento da Ovest, io e Giorgio ci leghiamo insieme, Oliviero si lega con Raffaele al quale ho dato il soprannome di “bambino” visto che come tocca il letto si addormenta e CALUMER. Saliamo abbastanza veloci verso il colle Vincent a 4000 mt, saliamo il Corno Nero a quota 4322 mt, attrezziamo per Oliviero una corda doppia e ci dirigiamo verso la cresta Ludwigshohe , un altro 4342 mt, attraversiamo sotto la punta Parrot e saliamo direttamente alla Capanna Margherita a quota 4554 mt, tre 4000 in giornata!!. Luca, il rifugista della Margherita ci accoglie con entusiasmo , beviamo tutti insieme ed aspettiamo la guida Mauro Soregaroli con la compagna Luisa.. Quando arrivano ci conosciamo, scambiamo quattro chiacchiere e decido di dare a Mauro la responsabilità nella conduzione della tappa dell’indomani. Le mie emozioni sono altissime, ho anche un po’ di preoccupazione per la salita della cresta del Lyskam. Sono le 21,45, domani sveglia alle 5.00. Dalla finestra della Capanna si vede la nostra meta ed anche il Cervino con la sua parete est e la cresta di nord-est in condizioni invernali (sono preoccupato per i prossimi giorni).


Domenica 8 luglio
Oliviero non sta bene, ha la nausea e dice che se vomiterà potrà avere dei seri problemi che potrebbero portare ad interrompere il progetto.
Sono molto preoccupato, ma dopo 1 ora Olivero decide di scendere e di affrontare la tappa. Anche Luisa, la compagna di Mauro non sta bene e decide di rientrare ad Alagna. Oliviero no è in forma, ha molti dubbi sulla salita della Cresta dei Lyskam. Scendiamo tardi alla base dei Lyskam, sono le 7.30 , il tempo cambierà nel primo pomeriggio e Mauro decide di optare per la salita al Naso. CALUMER ha mal di schiena, non mi ha detto prima di partire che sta facendo delle manipolazioni per la sua ernia al disco, ha stretto i denti per aiutare Oliviero sin qui ma deve rinunciare. Lo accompagnerà ad Alagna anche Raffaele, così io e Giorgio ci leghiamo, Oliviero con Mauro e partiamo verso il Naso. Saliamo la cima del Naso a quota 4272 mt, Oliviero e Mauro scendono dalla cresta, io e Giorgio aggiriamo il Naso in diagonale su terreno giacciato su traversi molto impegnativi e raggiungiamo Mauro ed Oliviero nell’ultimo facile tratto diagonale che ci condurrà al rifugio Quntino Sella. Dopo dieci minuti la perturbazione anticipa di parecchio le previsioni meteo, alle 11.00 ci sorprende la nebbia ed una fitta nevicata sino al Rifugio Quintino Sella che raggiungiamo alle 12.00. La meteo dava brutto per lunedì, questo lo sapevamo ma non sapevamo che sarebbe rimasto brutto sino a giovedì. La guida di Cervinia che avrebbe dovuto dare staffetta a Mauro mi chiama dicendo che non sarebbe salito viste le condizioni, chiamo il Presidente delle guide di Cervinia Lucio Trucco che mi conferma le pessime previsioni meteo nei prossimi giorni , così decidiamo di interrompere il progetto e di riprenderlo verso la fine di luglio.


Lunedì 9 luglio
Alle 7.30 sotto una forte nevicata usciamo per primi dal rifugio e scendiamo le corde fisse con 15 centimetri di neve fresca verso il colle Bettaforca per rientrare contenti ad Alagna dove riprenderò la macchina di Oliviero alla frazione di acqua bianca, organizzo con mio padre di venirci a prendere a Sesto Calende visto che Oliviero abita da quelle parti. Mio padre viene a prenderci e ci porta a casa dei miei genitori a Cesano Maderno dove arriva mia moglie con la moglie di Giorgio per accompagnarci a Ballabio.




Martedì 24 luglio 2007
Partecipanti:
Oliviero Bellinzani, alpinista disabile varesino, Massimo Magnocavallo, ballabiese ,accompagnatore di Oliviero e coordinatore del progetto, Giorgio Tessari, guida alpina di Ballabio, Lucio Trucco, guida alpina e Presidente delle guide di Cervinia
Riprendiamo il nostro progetto da dove l’avevamo interrotto, cioè dal rifugio Quintino Sella. Alle 6,20 del mattino passo a prendere Giorgio a casa sua con la mia macchina, abbiamo appuntamento a Vergiate (Va) con Oliviero che ci aspetta alle 8.00. Partiamo con le due macchine, arriviamo a Cervinia alle 10,20 , nostra meta finale della seconda parte del progetto. Lucio Trucco ci aspetta alla casa delle guide insieme alla responsabile organizzativa Adriana. Lucio decide al momento di accompagnarci per i primi due giorni per la salita dei primi 4 quattromila, Castore, Polluce, Breithorn centrale ed occidentale, siamo orgogliosi di averlo come compagno. Decidiamo di lasciare a Cervinia la macchina di Oliviero che è più piccola per proseguire verso Gressoney con la mia. Scarichiamo dalla macchina di Oliviero il suo materiale, mi raccomando di non dimenticare nulla. Partiamo tutti e 4 per Gressoney per prendere la funivia delle 14,15. Arriviamo alle 12.45 , prima di scaricare gli zaini mangiamo qualcosa al bar della funivia, torniamo alla mia macchina alle 13,45 per prendere gli zaini quando Oliviero mi dice di aver dimenticato nella sua macchina a Cervinia tutto l’occorrente per le sue stampelle per affrontare i nevai ed i ghiacciai !!!. L’ultima funivia parte alle 17,15, ho tre ore di macchina per andare e tornare a Cervinia per recuperare il suo materiale , non dico nulla ad Oliviero, parto come un razzo, surriscaldo i freni dell’auto ed alle 16,45 sono di ritorno a Gressoney. Alle 17.00 partiamo con la funivia e con passo veloce raggiungiamo alle ore 20,15 il rifugio Q.Sella.Quando arriviamo il rifugista dice con tono seccato a Lucio che la mia prenotazione era prevista per il giorno 23 luglio e che quindi non c’è posto. Parlo io con il rifugista e fortunatamente il rifugista di dice che un gruppo ha disdettato e che ci può sistemare per la notte. Credo che abbiano capito male loro facendo confusione visto che preoccupato per le tappe successive , telefono agli altri rifugi che mi confermano le prenotazioni fatte da me la settimana prima.

Mercoledì 25 luglio
Sveglia alle 5.00 , colazione alle 5.30, partenza alle 6.00 per la cresta del Castore (4260 mt) che nel 2003 ho già salito con Oliviero per allenarci per il Cervino. Alle 8.15 siamo in cima , la giornata è stupenda, faccio le foto e le riprese di rito con il cavalletto. Scendiamo dal Castore ed aggiriamo la base rocciosa del Polluce e cominciamo ad arrampicare sulla cresta rocciosa di 2 grado che ci porta dopo alcune corde fisse appena sotto la cima dove è situata una madonnina in ferro. Saliamo la cima a quota 4090 mt, facciamo alcune riprese, siamo felici, intervisto Oliviero, Giorgio e Lucio, anche Lucio mi intervista e alle 10,20 scendiamo, dopo mezz’ora siamo al rifugio Guide D’Ayas dove ci preparano una buona pasta. Esco dal rifugio , mi arrampico sulla bastionata sopra al rifugio per trovare il campo per poter usare il mio telefonino e chiamo mia moglie Anna per dare buone notizie.
Dopo qualche minuto mi chiama un giornalista dell’ANSA di Aosta chiedendomi notizie sulle nostre tappe e sulle nostre salite.I giorni successivi probabilmente parleranno molto di noi sui giornali.
Oliviero è in gran forma, domani ci aspetta la tappa del Breithorn, probabilmente saliremo solo il centrale e l’occidentale perché la cresta orientale è impraticabile.

Giovedì 26 luglio
Partiamo alle 6,15 dal rifugio, ci aspetta subito una salita di 500 mt di dislivello per salire in traverso verso la base del Breithorn centrale, nostra prima meta. Faccio fatica, Oliviero è in forma, sudo molto, c’è freddo. Dopo 2 ore arriviamo al colle che porta verso la cresta finale, ho ancora la giacca a vento, decido di fermarmi a togliermela e bere qualcosa, i miei compagni mi dicono di non fermarmi e di proseguire, ho uno scatto d’ira e li mando al diavolo dicendo che ho i miei tempi e mi da fastidio quando qualcuno mi dice quello che devo fare !! Sarà il carico emotivo, la stanchezza dell’organizzazione del progetto. Mangio una marmellatina, bevo un po’ di acqua, tolgo la giacca a vento e riprendo la marcia con più energie. Arriviamo sotto la cima del Breithorn centrale, l’ambiente è bellissimo, lasciamo gli zaini e saliamo lungo la cresta affilata prima io e Giorgio per organizzare le riprese della salita di Lucio e Oliviero, facciamo le riprese, le foto di vetta a quota 4160 mt, dietro di noi si vede il Cervino con la sua parete est e la cresta nord-est dell’Hornli, nostra meta di sabato, siamo preoccupati perché è molto innevata e Lucio ci dice che abbiamo poche possibilità di realizzarla. Mi prende lo sconforto pensando che potremmo ancora interrompere per la seconda volta il progetto !. Scendiamo dalla cresta per risalire l’affilata cresta del Breithorn occidentale a quota 4165 mt. Anche qui facciamo le riprese con le bandiere degli sponsor Sartorius, l’azienda per la quale lavoro e la società farmaceutica IBSA mia cliente. Scendiamo al Plateau Rosà dalle piste da sci per arrivare alle 13.00 al rifugio Guide del Cervino a 3450 mt dove ci hanno offerto un lauto pranzo a base di lasagne, garganelli ai funghi e costata di manzo con dolce fatto in casa. Il gestore si chiama Walter ed è guida alpina di Cervinia, la moglie Sabrina ci accoglie con dolcezza . Conosciamo anche Tiziana, cameriera stagionale che vive a Valtournanche e studia in Università a Bologna, specializzazione ortopedia. Non sa nulla del nostro progetto, conosce Oliviero, le racconto la nostra storia, si entusiasma e vorrebbe partire con noi il giorno dopo…
Oliviero mi chiede se ho preso le chiavi della sua macchina visto che dobbiamo scendere da Cervinia a Gressoney per prendere la mia auto. E’ incredibile, nella fretta nello scendere da Cervinia non mi sono ricordato di prendere dalle mia macchina le chiavi di Oliviero e quindi siamo in crisi per riprendere l’auto di Oliviero domenica mattina. Ci viene una brillante idea: visto che Raffaele Cargasacchi presente alla prima parte del progetto ha dato la sua disponibilità per la salita al Cervino chiamando un suo amico guida Andrea Spandri, chiediamo loro per favore di passare a casa mia a prendere la copia delle mie chiavi e di passare a Gressoney domani mattina a ritirare la mia auto con le chiavi di Oliviero e di portare la mia auto a Cervinia, i ragazzi dicono che non ci sono problemi e l’indomani faranno quello che ho chiesto loro, che grandi !!!Nel pomeriggio facciamo la conoscenza con 2 alpinisti spagnoli , Antonio e Josè che andranno domani al Castore e nei prossimi giorni vorrebbero salire anche loro il Cervino. La sera facciamo amicizia anche con un gruppo di alpinisti di Trieste che chiedevano informazioni a Giorgio sulla salita del Polluce, loro meta di domani. Mangiamo tutti insieme , scherziamo, facciamo delle foto, parliamo del nostro progetto, Giorgio racconta le sue esperienze delle sue prime invernali e dei suoi bivacchi con i fratelli Rusconi di Valmadrea, brindiamo con un po’ di grappa , ci scambiamo le e-mail, i numeri di telefono ed alle 22,30 andiamo a dormire.


Venerdì 27 luglio
Facciamo colazione alle 8.00, aspettiamo la guida di Cervinia Laurent Nicoletta che ha dato staffetta a Lucio Trucco, partiamo dal Plateau Rosà in direzione della funivia Troknersteg, scendiamo a Furi e saliamo a Schwarzee. Ci fermiamo a mangiare un piatto di patate e salsicce, beviamo una birra e saliamo alla capanna Hornli. Il rifugio è pieno, tutti gli alpinisti presenti saliranno domani il Cervino. Ieri solo 4 persone sono salite ed un cecoslovacco è morto per imprudenza.Sono un po’ preoccupato perché la parete è innevata nella parte alta, ma sono però tranquillo nel pensare che le cordate che ci precederanno ci prepareranno le tracce per la parte alta, la più impegnativa sul versante nord.
Facciamo conoscenza con alpinisti di tutto in mondo che si congratulano con Oliviero per la sua tenacia e volontà.
Aspettiamo i due ragazzi che arrivano molto veloci alle 17.00. Conosciamo Andrea, guida giovane di Cortenova (Lc) e membro del famosissimo Gruppo alpinistico lecchese Ragni di Lecco.
Mangiamo tutti insieme , scherziamo, siamo uniti, determinati a salire e a fare bene, siamo allenati ma sappiamo che domani sarà molto dura e lunga la giornata con tutte le incertezze della salita con Oliviero.


Sabato 28 luglio
Oggi è il 13.mo compleanno di mia figlia Ilaria che rientrerà dal campeggio estivo dell’oratorio di Ballabio organizzato in Valle d’Aosta a Ollomont in Valpeline. Le sono molto vicino . Sveglia alle 3.00, ci prepariamo, Oliviero non dice una parola, è molto nervoso, non ha dormito la notte pensando alle salita, anch’io ogni tanto lo chiamavo e parlavamo un po’. Ci leghiamo e partiamo con la frontale.Io e Giorgio andiamo avanti per primi, seguiamo le altre cordate ed a un certo punto ci fermiamo pensando di essere saliti troppo in alto vedendo le altre frontali sotto di noi, scendiamo arrampicando e ci ritroviamo sulla cengia già percorsa prima, ridiamo un po’ e riprendiamo il gruppo con Oliviero che è già caricatissimo. Il tempo è bellissimo, dobbiamo arrivare al bivacco Solvay entro le tre ore , invece arriviamo con 1 ora di ritardo. La regola delle guide è quella che se i clienti arrivano dopo le tre ore si ritorna alla Hornli. Laurent fa un’eccezione per Oliviero ma è preoccupato per il ritardo. Abbiamo trovato anche molte cordate che ci hanno rallentato la marcia ed abbiamo dovuto aiutare Oliviero nel portare le sue stampelle quando non le poteva utilizzare . Questo lavoro lo hanno sostenuto Andrea e Raffaele ai quali va tutta la mia stima ed ammirazione.Io faccio foto e riprese che mi stancano tantissimo, ma non posso farne a meno. Saliamo veloci sino alla spalla del Cervino dove nel 2005 con il mio amico di Ballabio Giorgio Borsani abbiamo dovuto abbandonare per cattivo tempo. Dalla spalla incominciamo al alzarci sulla cresta che porta verso la parete nord dove hanno attrezzato delle corde fisse di canapa per agevolare la difficile salita. Dopo questa corde fisse faccio le riprese ad Oliviero, mancano 100 metri alla cima del Cervino, piango, mi emoziono tantissimo, riprendo con la video-camera i miei compagni sotto di me. Ci raggruppiamo e decidiamo di affrontare la parte nevosa alcuni con i ramponi, io e Giorgio decidiamo di non usarli. Parto io per primo da capocordata, dopo pochi metri decido di usare la piccozza per maggiore sicurezza. Sono teso perché la parete è ripida e perché proseguiamo in conserva. Giorgio mi dice di stare tranquillo, dopo 40 minuti sono in cima, riprendo la statua di legno di S.Bernardo, protettore di tutti gli alpinisti, sulla vetta svizzera del Cervino non c’è croce, la croce è situata solo sulla vetta italiana. Aspetto che arrivino i miei compagni e decido che sia Oliviero il primo a toccare la vetta più alta rispetto alla statua di S.Bernardo. Sono le 11.15 , siamo tutti sulla cima del Cervino, siamo in estasi, Oliviero piange, facciamo le riprese, le foto e cominciamo a scendere. Io sono in crisi psicologica, rallento la discesa , Giorgio mi assicura con il mezzo barcaiolo, scendiamo tutti con i ramponi, la discesa è molto faticosa, facciamo anche qualche doppia nella parte finale, sono lento, il gruppo ci aspetta al bivacco Sovay dove arriviamo con 15 minuti di ritardo, scendiamo ora più veloci, sto meglio ma siamo ancora lenti. Gli altri arrivano alla Hornli alle 19,30, noi alle 21,00 con ben 10 ore di discesa faticosa. Il Cervino è una grande parete e bisogna essere molto veloci in discesa ed allenati per evitare bivacchi notturni molto pericolosi se si è lontani dalla Solvay. Dopp 17 ore siamo al rifugio dove i nostri amici ci hanno tenuto in caldo una minestra ed un po’ di carne. Ciraccontano che quando Oliviero è arrivato al rifugio tutti gli alpinisti presenti si sono alzati ed hanno fatto a lui un caloroso applauso !!Loro vanno a dormire, io mi fermo a meditare, a guardare i filmati, riassetto lo zaino, sono felice per aver concluso il progetto, sono molto contento per Oliviero, alle 23.10 vado a dormire. Alle 6.30 mi sveglio, esco dal rifugio, Giorgio mi raggiunge, faccio delle riprese al Cervino , il tempo è ancora bellissimo. Alle 8.00 facciamo colazione tutti insieme, scherziamo, faccio ai miei compagni un’intervista con il Cervino alle loro spalle, scendiamo alla funivia che ci porterà al piccolo Cervino per arrivare al rifugio Guide del Cervino da dove partirà la funivia per Cervinia.Prendiamo le macchine ed andiamo alla casa delle guide dove ci aspetta Adriana e Lucio. Andiamo a mangiare una pizza ed alle 14..00 arriva la giornalista della RAI di Aosta che mi ha stressato da martedì 24 sino a pochi minuti fa per l’intervista e la messa in onda in anteprima. Con l’operatore fanno l’intervista alla casa delle guide ad Oliviero e ci dicono che sarà messo in onda la sera stessa sul TG regionale di Aosta. Poi daranno il servizio a Milano TG Regionale ed anche al nazionale TG1. Andrea e Raffaele rientrano prima, io Giorgio ed Oliviero andiamo a bere qualcosa, ci fermiamo in edicola e leggiamo sul quotidiano La Stampa ed Avvenire notizie sull’impresa di Oliviero, ci salutiamo molto ma molto soddisfatti e felici. Io e Giorgio andiamo ad Aosta per riprendere i nastri dei miei filmati. Linking Together si è conclusa nel modo migliore !!!
Grazie di cuora ancora a tutti voi per il vostro prezioso sostegno

31 luglio 2007
Massimo Magnocavallo

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